DIVISIONE REGIONALE 2

SCUOLA BASKET OZZANO – ELLEPI STARS 70-67
Parziali: 19-15, 35-28 (16-13), 55-54 (20-26), 70-67 (15-13)

Erano mesi che la S.B.O. non segnava solo 70 punti tra le mura amiche, peggior prestazione offensiva casalinga del girone di ritorno e, soprattutto, che non perdeva il terzo quarto.
Conta poco. Perché, dopo la sconfitta con San Lazzaro, è tornato il referto rosa. Domati anche gli Stars, che all’andata ci annichilirono per venti minuti, mentre stavolta, pur provando con mezzi leciti e non a portarla a casa, si sono dovuti arrendere, lasciando la quarta posizione proprio ai padroni di casa. Una vittoria che vuol dire salvezza matematica. E se adesso scriverlo sembra una cosa formale, pensiamo a dove eravamo a dicembre e quali erano, al tempo, i discorsi. Obiettivo raggiunto con quattro giornate di anticipo, tanta roba; ora, se vogliamo trovarne un altro per dare un senso all’ultimo mese, pensiamo che i playoff sono, nella peggiore delle ipotesi, a due punti di distanza: vero che abbiamo un calendario terribile, ma tanto vale provarci.
Partita molto fisica quella con Ellepi, squadra tosta che ha costruito le sue fortune con una difesa aggressiva, capace di lasciare spesso gli avversari sotto i 60 punti. La S.B.O., in deficit di centimetri, sceglie la via della zona 2-3, concedendo anche tiri aperti ma coprendosi il più possibile da mismatch e 1vs1. È una carta che funziona per larghi tratti della partita, tranne quando gli ospiti riescono a piazzare qualche tiro pesante: nel primo quarto l’effimero +10 ozzanese è dimezzato da due bombe nell’ultimo minuto, mentre il secondo periodo viaggia più o meno sullo stesso binario, con i padroni di casa che ruotano a 12 e con il vantaggio che aumenta leggermente. Dopo l’intervallo, gli Stars decidono di metterla in bagarre e trovano terreno fertile dall’altra parte nel momento in cui coach Bandini decide per un quintetto “anziano”, che fa piovere tecnici ai malcapitati di turno. La partita rimane punto a punto fino alla fine, Ozzano non va mai sotto ma nemmeno la chiude; ci vogliono, allora, due canestri immaginifici negli ultimi possessi per assegnare due punti che valgono sogni di gloria.

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